Martedì 25 marzo 2025 ore 15:00
Accademia di Belle Arti di Frosinone - sedeTiravanti
Martedì 25 marzo 2025 si terrà presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone alle ore 15.00 il secondo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti al quindicesimo anno di attività.
Ospite del secondo appuntamento stagionale de «I Martedì Critici» a cura di Alberto Dambruoso e Loredana Finicelli sarà Giorgio Ortona
Giorgio Ortona nasce a Tripoli (Libia) nel 1960. Vive e lavora a Roma dove nel 1986 si laurea alla facoltà di Architettura. Nel 1997 consegue il Diploma del II Corso Internazionale di Pittura di Cadice, (Spagna), diretto da Antonio Lopez Garcia.
Il lavoro di Giorgio Ortona ha sempre rappresentato un universo pittorico che indaga la realtà del proprio quotidiano, dagli interni domestici al paesaggio urbano semi-periferico, ponendo particolare attenzione alle cosiddette “palazzine” delle grandi città, in particolare quelle romane.
Concepisce ogni sua opera non come unitaria e finita, ma appartenente ad un discorso più vasto ed ampio, che prevede nel corso del tempo la rivisitazione del dipinto stesso, o addirittura l’eliminazione fisica e totale del quadro.
Come sottolineato da Vittorio Sgarbi nel catalogo della mostra personale del 2010 "I corpi, le nature morte, le costruzioni": ...Non mi sorprenderei se, a distanza di tempo dalla realizzazione di certe sue opere incompiute, si presentasse presso i galleristi, i collezionisti, o i semplici possessori che le detenessero, con pennelli e colori, e dicesse loro: “Scusate, avevo lasciato in sospeso un discorso, e nel frattempo qualcosa è cambiato. Se permettete, avrei ancora cose da dire, e non é nemmeno detto che siano le ultime”. Chi non lo lasciasse fare, in piena libertà, dimostrerebbe di avere capito poco o niente dell’ossigeno di Giorgio Ortona, verdadero romano, a suo modo nuovo Vespignani, nuovo Schifano, nuovo Guccione...
Intorno agli anni duemila, comincia a rivolgere la sua attenzione anche al ritratto inteso sia come oggetto statico, ma spesso anche inserito nel proprio contesto.
Le nature morte sono invece prevalentemente sacchi contenenti materiali per l’edilizia.
Più recentemente, il tentativo di coniugazione tra tematiche contemporanee e linguaggi accademici lo hanno portato alla realizzazione di vedute satellitari, estratte da piattaforme quali Google maps, producendo dipinti ad olio anche di grandissime dimensioni.
E’ soprattutto la forma delle cose la sua perenne ossessione. Il soggetto è sempre un pretesto, proprio perché è il linguaggio l’enigma da sviluppare.
Nel 2012, il lemma Giorgio Ortona è inserito nell’Enciclopedia Treccani.
Nel 2011, viene segnalato da Antonio Lopez Garcia alla 54° Biennale di Venezia nel Padiglione Italia, curato da Vittorio Sgarbi. Nella stessa Biennale di Venezia, è invitato anche nel Padiglione della Repubblica Cubana.
Nell’agosto del 2017, il Corriere Della Sera gli dedica la copertina dell’inserto laLettura.
Nel 2009, esegue un’opera assieme a Pino Daniele, donata all’AIL, e battuta all’asta da Christie’s.
Nel 2019, tiene una Lectio magistralis al Macro di Roma dal titolo "Autoritratto".