L’allievo deve essere capace di strutturare un piano di regia coerente su un materiale concordato con o proposto dal docente. Il che significa saper coordinare tra loro una serie di dati e di problematiche complesse: drammaturgia, prossemica, strutturazione dello spazio, definizione stilistica, costumi, disegno sonoro, ecc.
Dopo qualche lezione di introduzione teorica al mestiere della regia e al rapporto che corre tra la regia e le altre istanze produttive dello spettacolo, il corso affronta la strutturazione drammaturgico-registica di un materiale di partenza (quest'anno il Falstaff di Verdi-Boito). Segue il lavoro individuale, ma le cui tappe vengono condivise da tutto il gruppo, di elaborazione e critica dei diversi progetti di regia.
Vizioli S., Suonare il palcoscenico, Spoleto, Artemide, 2024
Paoletti M., Breve storia della regia lirica italiana, Roma, Dino Audino Editore, 2024.
Lezioni teoriche si alterneranno con il confronto collettivo sugli elaborati prodotti dagli studenti.
Per superare l’esame l’allievo dovrà produrre un progetto di messinscena del materiale prescelto per il lavoroche preveda una strutturazione dello spazio scenico e della sua interrelazione col pubblico, un disegno dei movimenti dei performers e una esplicazione dello sviluppo delle loro interrelazioni, una partitura sonora, una partitura luci, bozzetti dei costumi. Per poter accedere alla votazione massima lo studente dovrà aver visto almeno 5 spettacoli dal vivo.